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OMB – riequilibrio scheletrico e posturale
neurokinesiologia

Neurokinesiologia

Il neurofisiologo Francese René J. BOURDIOL, coadiuvato dal suo gruppo di studio GEMMER Francia e dal gruppo di studio GEMMER Italia, presieduto dal dott. Giuseppe Bortolin, ha messo a punto e perfezionato in circa trent’anni di ricerca clinica e di insegnamento un metodo diagnostico e terapeutico che si basa sui cardini ben codificati.

Il Concetto della Neurokinesiologia e pertanto quello Neuro-Anatomico è un sistema di approccio al malato, fondato su indiscusse basi neuro-anatomo-fisiologiche ed articolato attorno all’ipotesi che:

L’uomo non sarebbe quello che è, senza le qualità che le strutture cerebrali gli conferiscono”

Un insieme di fatti ha, nel tempo, conferito a questo concetto un contenuto positivo rendendo l’ipotesi di partenza ben fondata.

La pratica lunga ed attenta di questo metodo ha consentito agli operatori di acquisire una consolidata capacità diagnostica ed una maggior sicurezza nel proporre e nell’affrontare l’atto terapeutico.

IL TRATTAMENTO SOMATICO ALLA BASE DELLA NEUROKINESIOLOIGIA

L’essere umano è il frutto di tre tessuti embrionali aventi ciascuno, oltre ad una sua propria morfogenesi, una fisiopatologia controllata da un sistema nervoso specifico:

  • l’ENDODERMA è all’origine di tutto il sistema viscerale ed endoteliale. La sua circolazione è linfatica ed il sistema nervoso centrale che lo coordina è il parasimpatico, diretto dall’ipotalamo trofotropo antero-mediale:
  • il MESODERMA dà origine a ossa, muscoli e sistema vascolare. È il vettore del movimento ed è regolato dal sistema ortosimpatico, diretto dall’ipotalamo postero-laterale ergotropo;
  • l’ECTODERMA si differenzia in:ectoderma di protezione e di difesa (sistema cutaneo e faneri) e sistema nervoso centrale integratore e coordinatore generale.

LO SVILUPPO ARMONICO O DISTROFICO DI OGNUNO DEI TESSUTI CONDIZIONA UN BIOTIPO PECULIARE

  • NORMOSOMA: presenta uno sviluppo armonico dei tre tessuti embrionali. Rappresenta la maggioranza: 66,6% degli individui. Lo sviluppo omogeneo dei suoi tre tessuti dà origine ad un individuo che presenta a pieno le caratteristiche della sua età, del suo sesso e della sua razza. I traumi o le cause carenziali fortuite possono ostacolare questo sviluppo normale. Infatti, il normosoma può presentare un deterioramento di tipo accidentale, socio-genetico o dovuto al normale invecchiamento.
  • PICNOSOMA: sviluppo preferenziale del foglietto endodermico; Abbiamo dunque un soggetto che si caratterizza per l’appetito, il suo senso della gastronomia, le solide facoltà di digestione e di assimilazione. Sia in senso proprio che figurato. Buontempone ed estroverso, gioviale e rubicondo, ha tendenza naturale all’obesità;
  • LEPTOSOMA: sviluppo preferenziale del foglietto ectodermico. Come lo indica il suo nome (il termine greco “leptos” significa: magro, slanciato), il leptosoma è un longilineo al quale la maturazione tissulare elettiva dell’ectoblasto dà un’eccellente dentatura, abbondanza di capelli che contrasta con una pilosità facciale e generale poco evidente. Introverso, silenzioso, solitario, serio ma non privo di doni artistici spesso eclatanti e di qualità intellettuali spesso brillanti.
  • ATLETOSOMA: sviluppo preferenziale del tessuto mesodermico. È dunque un essere quadrato, vigoroso, più muscoloso che realmente ben proporzionato. È un “Signor Muscolo” per eccellenza, con bicipiti lusinghieri, grandi muscoli retti ben delineati su una pancia piatta e tonica. Dotato di qualità dinamometriche notevoli, è molto dotato fisicamente, ma presenta sempre una certa riserva dal punto di vista psicologico ed intellettuale. Dinamico, resistente, coraggioso e a volte temerario, tenace e volonteroso, è un ciclico affettivo che oscilla dalla tenerezza esclusiva e gelosa all’odio furioso e brutale.

È indubbio che un processo patologico interessi di preferenza uno di questi tre tessuti; ma è anche logico che questo stesso processo colpisca gli altri due tessuti, in proporzione che varieranno secondo l’agente ed il terreno morbigeni. È dunque naturale che, nell’eventualità di un processo patologico, si debba trattare ciascuno dei tre tessuti embrionali:

  • l’ENDODERMA risponde al trattamento medicamentoso, allopatico, omeopatico o organoterapico,
  • il MESODERMA domanda l’atto manipolativo e soprattutto il recupero propriocettivo, che gioca sul livello midollare per mezzo dei fusi neuro-muscolari e gli organi tendinei di Golgi,
  • l’ECTODERMA è di competenza dell’agopuntura, delle riflessoterapie, della frequenzoterapia (correnti, elettromagnetismo, ioni negativi, laser, colori, onde di forma…).

Ogni terapeuta deve obbligatoriamente utilizzare ciascuna delle tre vie embriologiche per influenzare favorevolmente e concretamente una sindrome morbosa data.

Questo spiega il frequente insuccesso di alcune terapie che non contemplano il trattamento “globale” dei tre tessuti.